Negli anni ’70 la stampa serigrafica comportava ancora delle sfide, e una tra queste era la scarsa precisione.
Bruno però, grazie agli studi sulla quadricromia in serigrafia, è riuscito a realizzare stampe molto sottili e precise dal punto di vista della qualità del segno serigrafico. Questo è stato possibile a seguito dello sviluppo di un metodo di incisione per clichè da quadranti di orologio per i quali la nostra sede di Vicenza aveva una costante richiesta dagli orafi e orologiai del territorio.
Ci siamo così recati a Milano, presso la sede della Kodac in cerca dei prodotti idonei ad ottenere pellicole fotomeccaniche della massima nitidezza e i resist per incisione fotomeccanica, che potevano anche essere impiegati nel miglioramento della qualità serigrafica.
L’intuizione decisiva è stata quella di aver capito che la migliore qualità di stampa si ottiene dal modo di stendere la gelatina sul telaio e non dal numero di fili del tessuto.
Quindi abbiamo deciso di adottare un tessuto da 120 fili, e non uno da 160 che era lo standard dell’epoca, e abbiamo deciso di utilizzare una gelatina più spessa riuscendo così ad ottenere cose che sembravano impossibili in serigrafia.
Con queste nuove applicazioni abbiamo acquisito un cliente fenomenale, la Luxottica di Agordo, per la quale abbiamo prodotto milioni di loghi per occhiali per le più importanti firme del settore (ad esempio Vogue, Saint Laurent, Luxottica). Ciò che ha decretato il nostro successo durante questa collaborazione sono state proprio le dimensioni minime e l’estrema nitidezza e precisione dei nostri loghi per occhiali.
Per dimostrare la precisione che siamo riusciti a raggiungere con questa lavorazione, abbiamo deciso di sfidare noi stessi realizzando la stampa di un giornale del 1958 ridotto di 10 volte e stampato su una targa in metallo nel quale si può ancora leggere il testo pur riprodotto in serigrafia.